Lo Yoga per migliorare la Mobilità dell’Anca e Liberare le Emozioni

L’anca è l’articolazione che congiunge l’arto inferiore al bacino.

Rappresenta il punto di unione tra la testa del femore e un incavo dell’osso iliaco (osso del bacino), chiamato acetabolo.

 

L’articolazione dell’anca ha una funzione fondamentale per la stabilità e il movimento del corpo, ma è sottoposta a notevole stress durante tutto il giorno, sia quando ci muoviamo, sia quando siamo seduti. Inoltre, è soggetta a varie patologie, come artrosi e fratture, specie negli anziani, borsiti e tendiniti, causate da sovraccarico o da sforzi ripetuti, anche di natura sportiva.

Tuttavia, le anche non sono soggette solo all’usura del tempo, a patologie dovute ad errori comportamentali, posturali e ad uno stile di vita sedentario, ma tendono ad irrigidirsi, fino a perdere la loro notevole capacità di muoversi, anche a causa della “cristallizzazione” delle emozioni, come rabbia, ansia, tristezza e frustrazione, nei muscoli di questa parte del corpo.

A livello fisiologico, i muscoli delle anche hanno una relazione con la risposta “combatti o fuggi”. Inoltre, i flessori dell’anca sono dotati dell’azione riflessa di portarci nella posizione fetale, per proteggerci, quando siamo sotto minaccia. Infine, uno dei flessori dell’anca, lo psoas, è collegato al diaframma, il principale muscolo respiratore. Perciò, se stiamo vivendo una situazione di tensione, lo psoas si contrae, portando ad una restrizione del respiro.

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Ti meravigli nel sapere che le tue anche immagazzinano tensioni ed emozioni? E, allora, pensa a quello che fai quando ti senti arrabbiato. Stringi la mascella o il pugno, vero? Questa stessa azione, avviene nei fianchi quando ci sentiamo minacciati o ascoltiamo una cattiva notizia perché la nostra naturale risposta allo stress è quella di piegarci in avanti, e sollevare le ginocchia, in una posizione fetale, per proteggere il nostro nucleo, la parte centrale del nostro corpo.

Quest’azione avviene grazie alla contrazione dei muscoli delle anche. Ma, se viviamo in una situazione di tensione costante, non c’è mai un totale rilassamento. Di conseguenza, la tensione fisica ed emotiva viene intrappolata in questi muscoli che, essendo costantemente contratti, rendono le articolazioni delle anche rigide, ponendo le premesse per future patologie.

Le anche sono gli stabilizzatori del corpo, ma servono anche come unità di archiviazione che ospitano ricordi tristi, paure finanziarie, problemi relazionali e familiari.

Sia che si tratti di un evento traumatico, o di più piccoli eventi, i sentimenti di paura, ansia e tristezza vengono memorizzati nei fianchi, fino a quando non li portiamo in superficie e permettiamo un rilascio.

Una normale pratica per la mobilità dell’anca è un ottimo modo per rilasciare le tensioni, sia fisiche che emotive, nei muscoli e nei tessuti che circondano il bacino. Ciò accade perché, allentando le articolazioni delle anche, è possibile inviare messaggi alle terminazioni nervose sulla colonna vertebrale e, quindi al cervello, di smettere di rilasciare gli ormoni dello stress.

Nell’hatha yoga, in cui le posizioni vengono mantenute a lungo, le posizioni sono progettate per penetrare in profondità nella fascia, oltre i muscoli. Ciò fornisce un rilascio fisico ed emotivo profondo.

Con lo yoga, l’articolazione delle anche viene lubrificata, mentre muscoli e tessuti circostanti riacquistano flessibilità. Inoltre, durante la pratica, acquisisci la consapevolezza che c’è tensione non solo fisica ma anche emotiva e, quindi, energia bloccata, nei tuoi fianchi.
E’ importante acquisire questa consapevolezza (è la magia dello yoga!) perché prendi coscienza dei tuoi schemi e dei tuoi blocchi mentali.

Diventerai consapevole anche della tua postura. Questo ti porterà a lavorare sui muscoli delle anche per migliorare l’allineamento delle asana e diventare più stabile anche fuori dal tappetino di yoga. Poi, lavorando sugli abduttori e sui glutei, avrai una maggiore stabilità del femore nell’articolazione dell’anca, rendendola più forte. Questo porterà a prevenire il dolore lombare o al ginocchio.

Quando pratichi, regolarmente, una sequenza per la mobilità delle anche, noterai un miglioramento nei tuoi movimenti, nel resto della tua pratica yoga, nei livelli di energia, e nell’umore. Noterai anche una riduzione della tensione e un meraviglioso rilascio emotivo, come un senso di sollievo, un peso sollevato. Però, non stupirti se l’emozione verrà rilasciata attraverso le lacrime! Accetta l’esperienza e confida che ti stia conducendo al tuo massimo potenziale e vero Sé.

Ecco alcuni consigli per la tua pratica per la mobilità delle anche:

1) Concentrati sul respiro

Il tuo respiro accende il prana nel corpo che illumina il tuo fuoco interiore, chiamato agni in sanscrito, che riscalda i tessuti del corpo, in particolare quelli delle articolazioni dell’anca, in modo che possano ammorbidirsi ed aprirsi.

2) Mantieni la tua consapevolezza sui fianchi

3) Inizia dalle posizioni più semplici

Quando inizi una pratica per la mobilità delle anche, inizia dalle posizioni più semplici per passare, gradualmente, a quelle più complesse.
Se non tieni conto di questa gradualità, non solo non avrai miglioramenti, ma potresti incorrere in qualche lesione.
Inoltre, ricorda sempre che, quando esegui le posizioni che lavorano sull’articolazione delle anche, devi star attento alle tue ginocchia. Mentre l’articolazione dell’anca è capace di una vasta gamma di movimenti e di rotazione, l’articolazione del ginocchio non lo è e, quindi, potresti danneggiarla, se non agisci con cautela (per maggiori informazioni, leggi il post: Allineare piedi e ginocchia per evitare lesioni).

4) Sii paziente e gentile con te stesso

Non forzare mai una posizione che lavora sull’articolazione dell’anca, ma mantieni la tua attenzione sul respiro. La rigidità delle anche si supera con il tempo ed una pratica costante. Quindi, inizia la tua pratica, mantenendo le posizioni per 5 lunghi respiri. Poi, gradualmente, mantieni le posizioni per un numero maggiore di respiri.
A livello psicologico, il modo in cui affrontiamo le posizioni per la mobilità delle anche può essere uno specchio di come affrontiamo le sfide nelle nostra vita: queste posizioni ci richiedono di essere delicati e di arrenderci nella posa, rimanendo presenti e concentrati sul respiro. All’inizio, può esser difficile, ma col tempo, diventerà tutto molto più semplice e piacevole!

Il corpo e la mente sono connessi, quindi, sei pronto ad affrontare le tue emozioni irrisolte e a lasciarti andare?